Carlo Giuliani: 15 anni dopo

‪#‎CarloGIuliani‬

Devo essere sincero, sulla vicenda di Carlo Giuliani mi sono ricreduto ed ho più volte cambiato idea. Inizialmente, enfatizzato dai media, mi sono lasciato trascinare da un’ondata di perbenismo ed ovvietà: “se era lì, con un estintore tra le mani, che cosa si aspettava?!?”.

Commenti che appaiono più che logici, se ci si sofferma ad analizzare la vicenda sommariamente.

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Però a distanza di anni, dopo processi, smentite, accuse e condanne, se entriamo nello specifico della vicenda, appare irrazionale punire un ragazzo con un estintore in mano con la pena della morte, non credete?
Trovo paradossale che a distanza di 15 anni, da quel fatidico 20 luglio 2001, ci sia ancora qualcuno che giustifichi la morte di un ragazzo come conseguenza del suo essere li a protestare.
Certo, non si protesta con un estintore tra le mani però in uno Stato di diritto (?) la pena per un simile gesto può essere la morte?
Ritengo, ancor più paradossale, che a distanza di cosi tanto tempo, nessuno abbia pagato per la morte di Carlo Giuliani e che ci siano divisioni ideologiche talmente forti, da andare oltre la vita di un ragazzo.
Dagli errori avremmo dovuto imparare ed invece in Italia abbiamo regalato promozioni ed onorificenze a DeGennaro&Company, gente che avrebbe dovuto garantire la sicurezza e l’ordine pubblico e che invece ha messo in atto vere e proprie TORTURE (lo ha stabilito la Corte di Strasburgo) contro cittadini indifesi.

Ecco, forse a distanza di 15 anni, qualcuno deve avere l’umiltà di stare zitto, rimanere in silenzio perchè in piazza Alimonda ha perso la democrazia, ha perso lo Stato di diritto, ha perso la civiltà, ha perso una nazione intera!

Per chi volesse approfondire, invito a guardare questo documentario chiamato “La Trappola” prodotto con immagini, filmati e registrazioni presi dal processo.